Il bolognese Alan Rimondi racconta la sua partecipazione
alla sfida Ultimate BeastMaster oltre ogni ostacolo di Netflix.
Il 15 dicembre debutterà su Netflix Ultimate Beastmaster, la seconda edizione della serie in 10 episodi dove oltre 100 concorrenti si sfideranno alla conquista di The Beast, un gigantesco percorso a ostacoli con l’aspetto di un bestione. Al termine di ogni episodio sarà incoronato un Beastmaster e nell’ultima puntata i nove vincitori individuali si sfideranno per diventare l’unico e solo Ultimate Beastmaster.
Oltre ad atleti d’elite di ben 5 paesi (Spagna, Francia, Cina, India, Stati Uniti), ci sarà anche una squadra italiana di cui farà parte Alan Rimondi, 30 anni, personal trainer che vive e lavora a Bologna. Appassionato di vari sport, come corsa, arrampicata e parkour, Alan pratica e insegna crossfit. Ha preso parte a più di 20 gare OCR in Italia e all’estero, tra cui due Campionati Europei Spartan e un Campionato Mondiale OCR.
Cosa ti ha spinto a partecipare alla trasmissione?
“La partecipazione a Ultimate Beastmaster è nata un po’ per caso e un po’ perché cercavo da tempo qualcosa che potesse calzare bene con le mie passioni. La motivazione principale che mi ha spinto è senza dubbio il mio amore per le sfide difficili e sconosciute e la voglia di misurarmi con i migliori, che è anche il motivo per il quale adoro le competizioni OCR“.
In quali prove consiste la sfida?
“Guarda, posso dirti che sono prove create per testare le capacità fisiche, atletiche e mentali di ogni concorrente, sono fatte per trovare il migliore tra i migliori. E a volte non è bastato neppure quello. La bestia ti vuole eliminare“.
Perché pensi abbiano scelto te per rappresentare l’Italia?
“Me lo sono chiesto spesso, prima, durante e anche dopo, ma una vera e propria risposta non la si trova mai. Potrei dire il background atletico, il carattere o la mia passione per gli ostacoli ma credo che sia un insieme di tutte queste cose più un pizzico di fortuna. Rappresentare l’Italia e portare la maglia azzurra non è da tutti e per tutti, è un onore, te la devi guadagnare sempre“.
Come ti sei trovato con il team Italia?
“Il team Italia è il gruppo più bello e genuino che una persona possa augurarsi di incontrare. La cosa pazzesca è che sono tutti atleti straordinari e amici sinceri. Sono come fratelli che non sapevo di avere“.
Come hai affrontato questa sfida? La tua preparazione da atleta OCR ti ha aiutato?
“Sinceramente prima della partenza non sapevo nulla, mi aspettavo di tutto, quindi, ho continuato a prepararmi come sempre, fortunatamente essere un atleta OCR aiuta in questo senso“.
Quale è stato il livello di preparazione degli altri partecipanti? Molti atleti OCR?
“Se ci ripenso ho ancora i brividi, erano tutti fenomenali, ho visto ragazzi fare cose eccezionali. Gli atleti OCR erano parecchi, tutti di livello internazionale e anche qualche vero e proprio Big”.
Il momento più significativo di questa esperienza che non dimenticherai?
“Il momento? Non mi dimenticherò mai nulla, dalla telefonata al volo di ritorno. Tutto fantastico“.
L’ostacolo più difficile da superare? E quello che ti ha dato più soddisfazione?
“Direi l’emozione, davanti alla bestia ti senti davvero piccolo. E quando tutto comincia capisci che è reale e bellissimo“.
Qualche aneddoto legato alla gara?
“Ne avrei tanti, ma vi dico questo: nel deserto fa freddo, specialmente di notte si gela!”
Anche se non puoi svelarci nulla sul tuo piazzamento, sei soddisfatto di come è andata?
“Mmm..no, nessun atleta è mai totalmente soddisfatto, si deve sempre migliorare. Ultimate Beastmaster mi ha cambiato tanto e mi ha aiutato a capire molte cose. E, come dico sempre, continuando a lavorare duro i sogni si avverano“.
Come stai preparando la prossima stagione di gare OCR?
“Per il 2018 ho diversi obiettivi legati alle gare. Ho affidato la mia preparazione a un programma creato su misura per gli atleti OCR e in più ovviamente coltivo le mie passioni: arrampico, prendo lezioni di parkour e ovviamente sono sempre accompagnato dalla mia dolce metà che, oltre ad essere anche lei una atleta OCR, ha il grande dono di riuscire a sopportarmi“.