Le OCR d’inverno diventano TRAIL
La stagione delle OCR è giunta al capolinea anche quest’anno. Fino al disgelo degli ostacoli le scelte sono al solito se farsi risucchiare dal divano con il vino novello, le castagne, la copertina sulle ginocchia e le abbufate di Natale oppure se a tutto questo che fa parte dei piacere della vita aggiungere gli allenamenti necessari a portarci a primavera in uno stato di forma accettabile.
Oltre a palestra, alimentazione e preparazione psicologica suggeriamo caldamente di mantenere allenata anche la corsa.
L’annoso dibattito
sono favoriti i runner o sono favorite le scimmie da ostacolo? Tranquilli, se volete primeggiare dovete andare forte su tutto. Il livello degli atleti nel 2017 è salito tantissimo e le corse con i loro ostacoli quasi non riescono più a mettere in difficoltà gli atleti.
Certo, molto dipende dai regolamenti. In una OCR (intendiamo Campionato italiano, europeo e mondiale) vengono messi gli ostacoli al centro, o li superi tutti oppure non sei sul podio. In altre corse l’ostacolo può essere evitato con una penalità alternativa come i famosi burpees o trasporti aggiuntivi ma questo non ti metterà mai nella condizione (mentale) di dover imparare le tecniche per fare bene e veloce una monkey bar.
E visto che su dieci o più chilometri di corsa 30 secondi si possono recuperare è bene allenarla questa corsa, anche in inverno. Come?
Correndo i TRAIL
Intanto il nome, si scrive TRAIL, con la A prima della I. I Trial sono un altra cosa e i treil non esistono.
Per prima cosa vi troverete a correre e questo non vi farà che bene. Anche in inverno costringerete voi stessi a correre all’aperto e non su quegli inutili tappeti rotolanti. Vi troverete a respirare ossigeno. Riempirete occhi e polmoni di nuova energia.
Propriocettività
Incontrerete l’allenamento propriocettivo ideale. La corsa su un terreno irregolare e imprevedibile è esattamente lo stesso tipo di corsa che vi troverete ad affrontare spesso in una OCR. La capacità di muscoli e tendini di assoribre, gestire e modulare lo shock di un appoggio sempre diverso lungo una corsa si può imparare solo eseguendo quel tipo di movimento. L’equilibrio, il vostro equlibrio, ne trarrà giovamento e anche i muscoli ne saranno entusiasti.
Magari comincerete ad apprezzare i benefici di quelli che fino a ieri consdieravate accessori come i calf compressor di aziende come BV SPORT, Compressport o Skins.
Dislivello
Si tratta di allenamento a dislivello e terreno fangoso. Soprattutto d’inverno il fango sarà uno dei protagonisti cosi come il freddo o la pioggia. Le stesse condizioni climatiche che vi troverete ad affrontare ad esempio nelle corse di fine stagione o ai mondiali a Londra. Il dislivello è quel numero che in un trail sta accanto ai chilometri. Viene indicato con il segno + davanti ad un numero, ad esempio +620 indica che la corsa prevede un dislivello positivo (si, si conta solo la salita) di 620 metri. L
e salite (cosi come anche le discese) vi faranno lavorare col sorriso su quei gruppi muscolari come nessun affondo in palestra riuscirà mai a fare. Adduttori e abduttori saranno sollecitati, ne sarete contenti ad aprile….
La fettuccia
Se vi siete persi in una OCR negli ultimi due anni siete in buona compagnia. A molti è capitato. Certo talvolta il percorso non era segnato, certe volte avete chiesto all’autista dell’ambulanza e certe altre vi siete persi e basta. Nei trail, soprattutto in quelli più lunghi il fettucciamento è assai limitato. In un recente, famoso e ben organizzato Trail la nostra stima è che rispetto ad una OCR si fosse a meno di un terzo di fettuccia utilizzata.
Quindi se si corre un Trail si impara a correre con la testa alta, a valutare i segnali, a cercarli di continuo e quindi a seguire un percorso segnato poco. Farete più chilometri in inverno ma ne farete meno in gara se non vi perderete.
Un ottimo ambiente sportivo
I tral sono frequantati da runner e podisti. Non troverete nessuna lamentela per i braccialetti o la classifica. Avrete un ristoro tendenzialmente abbondante sia sul percorso sia all’arrivo. Ad esempio all’ultima edizione del Valtellina Wine Trail all’arrivo c’erano pizzoccheri freschi per tutti.
Avrete un pacco gara ricco, di nuovo in quello del Valtellina c’erano yogurt, formaggi, vino della Valtellina, mele locali, calzini SCOTT e maglia.
E per dimostrare che servono i fatti e non bastano le parole abbiamo inaugurato personalmente questa proposta con il Valtellina Wine Trail lo scorso 4 novembre. Segnatevelo in agenda per il 2018. I pizzoccheri finali sono da dieci in pagella!
Valtellina Wine Trail, cronaca di un successo annunciato. Come da pronostico la provincia nel cuore delle Alpi è stata letteralmente stata presa d’assalto per la grande festa di fine stagione. 2103 trailer da 26 differenti nazioni hanno indossato il pettorale e fatto il doppio nodo alle scarpette e vissuto un’esperienza unica tra filari e cantine appositamente aperte al pubblico per l’occasione. Un evento, il Valtellina Wine Trail, che ha visto schierati fianco a fianco, giovani emergenti, campioni affermati e il popolo delle corse off road. Ad attenderli un viaggio ricco di sapori, colori e emozioni che li ha portati in Piazza Garibaldi a Sondrio. In programma tre gare, marathon da 42km con start da Tirano, half marathon da 21 con partenza da Chiuro e 12k che ha preso il via da Castione Andevenno.