Il nostro Everesting
di Alberto Lorenzetto
È proprio vero che tutte le cose nascono un po’ per caso.
Quando è stata annullata l’ennesima gara in questo 2020, Lorenzo Mortaro, Nicolò Piomboni, Zeno Bocca ed io ci siamo guardati e ci siamo detti: “perché non provarci?”
Così è nata l’idea di questo Everesting
Everesting consiste nello scalare l’equivalente del monte Everest, in modo più sicuro, lungo un segmento certificato, per un numero equivalente di volte tale da dare nel complesso il dislivello totale (o superiore) di 8848m. Si può fare a piedi o in bici.
La nostra scelta è stata di salire 10 volte da Prada (VR) lungo un percorso di 4,2km fino al Rifugio Chierego sul Monte Baldo.
Il regolamento riportato anche sul sito EverstingItaly è abbastanza semplice.
Regolamento Running Everesting:
- Salita: dislivello di 8848 sullo stesso segmento
- Discesa: si può scendere da un segmento alternativo a quello di salita e solo per la discesa possono essere usati mezzi alternativi (macchina,bus,seggiovia,funivia)
- Il tentativo va fatto in singola attività senza limiti di tempo, sono ammesse pause ma non si può dormire
- Registrare l’intera attività con dispositivo gps in modo da poterne poi richiedere l’omologazione
Sveglia presto, ore 4:00, per partire appena finisce il coprifuoco in direzione Prada. La prima salita è prevista alle ore 6:00 di sabato 21 novembre. Parcheggio l’auto ed arriva il primo imprevisto. Il camper di uno dei ragazzi si ferma per strada, lo andiamo a recuperare e con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia, diamo lo start alle ore 8:10.
Partenza
Le prime due salite sembrano molto facili, addirittura teniamo una media piuttosto alta rispetto ai tempi che ci siamo prestabiliti. Quando arriviamo in cima, ormai diventata famosa grazie alla scultura di una marmotta in legno, troviamo i nostri compagni di squadra pronti a sostenerci con caffè caldo e qualche panino.
Il tutto dura per le prime quattro ascese, poi con il calare della notte, le persone sul sentiero spariscono e rimaniamo solo noi 4 pazzi, più uno che ha deciso di accompagnarci per le restanti sei.
E’ difficile orientarsi ma saggiamente avevamo posizionato dei conetti arancioni e degli starlights nei punti chiave della salita.
Con il passare del tempo la sensazione è molto strana, nulla sembra avere senso. Saliamo e scendiamo, le ore sull’orologio non indicano il tempo, ma sono solo numeri. Mangiamo a seconda del piano alimentare, cioè ogni 3 discese, salvo qualche spuntino ogni qualvolta raggiungiamo il campo base, arriviamo alla settima, poi l’ottava, le due più dure.
Le gambe si fanno sentire ed il freddo pure. Manca veramente poco. Poi l’imprevisto. Arrivano i Carabinieri a controllare cosa stiamo facendo alle 3 di notte. Dopo aver spiegato e dimostrato di essere in regola ci congedano con un sarcastico “buon allenamento”. Questi 20 minuti al freddo sono pesanti, i -3° ai piedi della montagna si fanno sentire, ripartire è dura, ma mancano solo pochi chilometri alla fine. Non si può mollare adesso.
Riparto, sempre accompagnato da Gabriele, ma le forze stanno venendo meno. Raggiungo la cima per la nona volta. Ormai anche la luna ci ha abbandonati. Scendo con calma e mangio l’ultimo panino prima di ripartire.
Nella mia testa ormai ad ogni metro è un “dai che è l’ultima volta che faccio questo pezzetto di strada”.
Sembra fatto apposta, inizia ad albeggiare a poche centinai di metri dal traguardo. Arrivo in cima. Guardo l’orologio: 9100m positivi.
Missione compiuta!
Everesting completato!
ndr Se anche voi volete cimentarvi in questa impresa controllate bene il percorso, la distanza e il supporto necessario. La sicurezza prima di tutto.