virus, covid, COVID19, c19, pandemia, lockdown, quarantena, …
Questi sono alcuni dei tanti termini con cui stiamo vivendo in queste settimane.
Molte corse sono state cancellate, le altre rinviate e non si vede quando si potrà riprendere a superare ostacoli per sport.
Non si possono fare assembramenti, non si può stare in spiaggia figuratevi se si potrà stare in mille pigiati in un cancello di partenza. O si trova un vaccino (che funzioni) o si trova una cura che limiti la potenza di questo virus.
In alternativa non si farà nulla assieme. Si farà ognuno per conto proprio.
Di fatto di fare gare non se ne parla.
Ci sono aspetti legali e di responsabilità penale e civile sia per gli organizzatori che per chi concede le autorizzazioni.
Quando ripartirà come sarà? Vediamo
Se non arriva il vaccino dimenticate i certificati, dopo due ore che lo avete fatto potete incontrare il virus e taaac il certificato perde di valore, chè poi per ora il risultato ve lo danno almeno tre giorni dopo quindi, ciccia.
Possiamo misurare la temperatura a tutti? certo e poi quelli piu caldi che si sono scaldati magari non li facciamo partire… La temperatura poi è uno dei tanti fattori (KPI, se volete fare i fighi e si legge chipiài perchè è inglese è un acronimo – parola nuova eh – e sta per Key Performance Indicator) non certo l’unico.
Serve dare tempo ai partecipanti di iscriversi e se non volete dare loro tempo almeno dite con che modalità darete o non darete rimborsi. Quanto come e perchè.
Vanno trovati e convinti i volontari, gli va garantito di poter operare in sicurezza per se e per i partecipanti. Senza volontari non c’è gara.
DISTANZIAMENTO
Assembramenti, vanno evitati. Niente partenze di massa, partenze a batterie, batterie piccole. Allora si deve aprire un ragionamento con tutti gli organizzatori di eventi sportivi, le Federazioni e gli EPS su
- controllo degli accessi alla zona partenza e villaggio gara fino alla “sanificazione” dei partecipanti
- ripensamento del servizio deposito bagagli o sua elimanzione;
- Rinnovare i modi di consegna dei pettorali e del pacco gara (spedizione a domicilio, oppure consegne in loco ma su prenotazione);
- Sanificazione degli ostacoli, ci avete pensato a sanifiare un muro o un weaver o una corda dopo il passaggio di ogni partecipante?
- igiene e protezione di naso e bocca pre e post gara, la cautela e tutela sanitaria;
- adottare comportamenti di accesso all’area partenza compatibili con il distanziamento, in questo le nostre batterie già tante volte sperimentate magari ancora più ridotte possono aiutare. Si possono pensare competizioni a cronometro individuale o griglie “prespaziate”;
- nel ciclismo e nel triathlon in alcune gare non si può stare in scia (no draft), si pul adottare questo anche nelle OCR? e mantenere anche la distanza dal pubblico?;
- si è parlato anche di ristori in confezioni sigillate, ma se si va oltre la bottiglia d’acqua i costi potrebbero lievitare assai … ;
- Ridurre le premiazioni ai soli vincitori assoluti, con le altre premiazioni gestite in via telematica o postale
Insomma, tanti pensieri.
Anche perchè le responsabilità cvili e penali non sono da poco.
dice l’avvocato Saltarelli in un articolo pubblicato su SkiAlper
La responsabilità degli organizzatori (come costruita dalla giurisprudenza) a tutela degli atleti si configura allorquando in gara gli atleti medesimi incorrano in pregiudizi non imprevedibili e riconducibili, secondo la miglior scienza ed esperienza, al comportamento colposo degli organizzatori. Ad oggi l’unica certezza per garantire la salute dal Covid 19 pare essere il mantenimento di un’adeguata distanza di sicurezza; distanza di sicurezza che non sarebbe ipotizzabile tenere ed assicurare in tutti i momenti delle competizioni di trail e skyrunning. Infatti, anche eventuali partenze a cronometro, non impedirebbero frazioni di gara caratterizzate da estrema vicinanza tra gli atleti (pensiamo ad esempio ai sorpassi); senza poi voler considerare le difficoltà di poter fruire della necessaria e tempestiva assistenza medica in loco.
Solo, dunque, attraverso un quasi impossibile monitoraggio temporalmente aggiornato con relativa certificazione della salute degli ammessi alla partenza gli organizzatori potrebbero tutelarsi, dimostrando di non essere in colpa in ipotesi di successivi sintomi da virus accusati dagli atleti partecipanti, sintomi la cui eziologia potesse essere riconducibile all’ambito della gara. (continua …)
e ancora
In via preliminare va ricordato che la colpa (intesa come imprudenza, imperizia o inosservanza di leggi, ordini, regolamenti e discipline) è l’elemento costitutivo della responsabilità civile e penale; colpa che viene meno – di fatto – solo quando gli organizzatori sono in grado di dimostrare di aver assunto ogni precauzione a garanzia della salute degli atleti.
Sotto il profilo normativo, ai fini della responsabilità civile rileva l’art. 2043 del Codice civ. laddove obbliga il risarcimento di ogni danno conseguente a fatti lesivi ingiusti patiti; per quanto attiene la responsabilità penale le fattispecie di reato ipotizzabili sono, invece, quelle di lesioni ed omicidio colposo.
A Inizio Aprile FIOCR aveva bloccato le gare fino a tutto maggio, probabilmente questa misura era fin troppo cautelativa ma recepiva la difficoltà degli organizzatori dovuta alle incertezze. Non si fa certo una corsa OCR dall’oggi al domani.
Probabilmente FIOCR prorogherà questo blocco al netto delle normative nazionali.
Di sicuro questo periodo può e deve essere il momento per programmare al meglio la stagione 2021 e tutte quelle attività collaterali che servono alle OCR. Su questo torneremo.
Buon allenamento, buona quarantena, buon distanziamento.
Stay Safe