Lo scoprirai all’arrivo
Questo per anni lo slogan che ha accompagnato il marchio Reebok Spartan Race (you will know at the finish line).
Per coloro tra voi che non hanno letto il libro di Joe De Sena, fondatore della corsa, si trattava di qualcosa di più che di uno slogan.
Lo obiettivo primario di Joe era di mettere in difficoltà i partecipanti ad una corsa, la Death Race prima, la Spartan Race poi, che nelle intenzioni di Joe era pure troppo facile ed infatti oggi siamo arrivati alle Hurricane, le Agoge, ….
Insomma, il punto era di non dire ai partecipanti esattamente cosa avrebbero dovuto fare nè tantomeno che cosa si sarebbero potuti aspettare. Lo avrebbero scoperto solo alla fine.
Perfetto. Una idea geniale. In tutte (o quasi) le altre corse si sa esattamente quanti chilometri o metri (maratona) si corre e quali prove occorre affrontare (decathlon, pentathlon, …). Nelle Spartan no.
E se lo sapessimo prima?
Ora però i tempi sono cambiati. Ci sono molte più corse, la Reebok Spartan Race è solo una delle tante corse e sempre più si fanno delle competizioni e delle prove agonistiche. Ci sono atleti, ci sono sponsor, ci sono classifiche, ci sono premi, c’è agonismo..
La stessa Reebok Spartan Race non presenta più grandi sorprese. Intanto perché gli ostacoli, almeno in Europa sono sempre quelli più o meno. Si, giusto, potrà esserci o non esserci il tronco da trasportare ma la base di ostacoli che gira sui tir per mezza europa è costante.
Oggi anche Spartan pubblica (in USA perchè magari gli americani sono da trattare diversamente) le mappe dei propri percorsi con la lista degli ostacoli. E lo fa da qualche anno, vedi la mappa del maggio 2016 che pubblichiamo qui sotto.
Poi, per il piacere del pubblico, molti ostacoli sono concentrati in un unico punto, la parte finale dell’arrivo e quindi sono sotto gli occhi di tutti e non rappresentano piu una sorpresa. A Orte 2017 l’unico ostacolo nuovo (Olympus) era proprio uno degli ultimi.
E le altre OCR?
Le altre OCR hanno tutte provato a scimmiottare la Spartan che essendo la prima (assieme a Tough Mudder) e la più grande è in grado di condurre le danze.
Tough Mudder ha sempre pubblicato una mappa con i nomi, la location e la descrizione degli ostacoli.
La componente di sorpresa è quindi insita in tutte le OCR. E questo lo abbiamo sempre apprezzato.
Però si sa che gli ostacoli non nascono nella notte e molte OCR hanno le loro location invase dagli atleti dal giorno precedente. Tale invasione è ovviamente pacifica ma assai curiosa. Molti atleti, quelli che si trovano nella possibilità di farlo, provano o possono o potrebbero provare gli ostacoli prima della corsa. E questo potrebbe dar loro un vantaggio.
Se non li provano possono però almeno sapere che ci sono e capire in che punto del percorso sono. Da queste informazioni magari potrebbero far nascere qualche strategia o tattica di gara che potrebbe avvantaggiarli?
Se si parla di competizione questo porta loro un vantaggio? Se fosse un vantaggio questo andrebbe reso nullo. Non lo si può impedire completamente, almeno non senza un dispendio di risorse elevato e che potrebbe essere meglio impiegato. Andrebbe quindi messa la stessa informazione a disposizione di tutti gli atleti. In modo da partire ad armi pari.
Ovvero andrebbe pubblicata una mappa del percorso, delle altimetrie e degli ostacoli.
In italia
In Italia la situazione è varia. Le corse principali pubblicano una mappa tempo prima. Fisherman’s, Inferno, Original Gram le hanno pubblicate nelle loro edizioni. Altre scelgono la strada della sorpresa totale.
La tendenza a pubblicare mappe è probabilmente accentuata nelle corse del Campionato OCR che sono già proiettate nella dimensione più sportiva della disciplina.
Le informazioni ci sono anche prima, ancorché potrebbero variare per i vari imprevisti e permessi (siamo in Italia in fondo) necessari. Gli organizzatori hanno ovviamente le informazioni disponibili, non fosse solo per il coordinamento dei volontari e dei soccorsi. Lo vogliono fare?
In conclusione
Tutto questo per dire che forse, e ripetiamo forse, le corse dovrebbero pubblicare per tempo gli ostacoli, il loro posizionamento e anche, se il nome non è comune, di che tipo di ostacolo stiamo parlando.
Voi che ne pensate?