Volete migliorare la vostra performance sportiva, ridurre infortuni e tempi di recupero? Con lo yoga si può. Ce lo racconta Jennifer Ursillo.
Non era la mia prima lezione di yoga. Eppure conoscere Jennifer Ursillo e prendere parte a una sua lezione, in occasione dell’evento Wanderlust 108 organizzato da Adidas a Roma, mi ha fatto riflettere su come questa disciplina sia ancora un po’ legata a dei pregiudizi e come, invece, possa essere davvero complementare con la pratica di numerosi sport.
Jennifer vive a Roma, ma le sue radici sono a Miami Beach. Dopo aver studiato Ashtanga Yoga ai piedi delle Himalaya all’Akarya Yoga Academy di Rishikesh in India, ha cominciato a insegnare Vinyasa Yoga, Power Yoga, Yin Yoga e Yoga per atleti a RYOGA a Roma.
Condividiamo la passione per il crossfit e per la corsa, per questo ho voluto parlare con lei di come, con le sue lezioni, sia arrivata a preparare anche atleti agonisti, da calciatori a runner.
Jennifer, cosa rappresenta per te lo yoga?
“Lo yoga è un insieme di cose, per questo per me rappresenta l’unione, la connessione e la presenza. L’unione tra la mente, il corpo e l’anima; la connessione con il tuo io interiore, la natura e l’universo, la presenza attraverso il movimento, il respiro e la meditazione. Se c’è una parola che definisce lo yoga questa deve essere unione“.
Come ti sei avvicinata alla sua pratica?
“Il primo approccio è stato nel 2010. Essendo un’atleta professionista inizialmente mi hanno attirato i benefici dello yoga in termini di elasticità, forza, equilibrio e concentrazione. Ma il mio percorso nello yoga è iniziato realmente nel 2012, quando si è creata un’autentica connessione con l’insegnante che, stimolando la mia energia e curiosità, mi ha spinto a voler approfondire la pratica. Lo yoga è stato una sfida fisica, ma anche mentale, che mi ha portato ad essere un’atleta più completa ma soprattutto una persona migliore“.
Quali sono i benefici che lo yoga può dare agli atleti?
Photo by Elad Itzkin Yoga Photography | http://yoga.itzkin.com | @elad_itzkin_yoga_photography
“Praticare yoga per atleti migliora la flessibilità, la forza, l’equilibrio e la concentrazione degli atleti di ogni livello, e quindi porterà a performance migliori, oltre a ridurre sia gli infortuni che i tempi di recupero“.
Come può essere integrato lo yoga nella preparazione di un runner?
“Direi stretching dinamico per il pre-corsa e stretching statico post-corsa, tenendo le pose per 2-3 minuti. Consiglierei anche di incorporare il pranayama (esercizi di respirazione) per imparare a controllare la respirazione, fattore di massima importanza in tutte le fasi della corsa“.
Quali atleti praticano in particolar modo le tue lezioni di yoga?
“Lavoro con molti runner, ciclisti, crossfitter e yogi in palestra. Tra gli agonisti, ho lavorato con vari calciatori (serie A/B), giocatori di basket, maratoneti, crossfitter“.
Come è strutturata una tua lezione? Quali sono gli obiettivi a cui si lavora?
“La lezione comprende l’uso dei roller, fasce e blocchi, all’interno di una sala riscaldata dove pratichiamo asanas dinamiche e statiche, specifiche per le anche, le cosce, i polpacci, le caviglie etc. Inoltre lavoriamo sul core, l’equilibrio e la respirazione. Questa lezione ha un ritmo più lento per concentrarsi sull’allineamento, le pose sono tenute per un tempo maggiore per permettere un rilascio passivo più completo“.
Nei confronti dello yoga capita che ci siano ancora un po’ di pregiudizi.
“Lo yoga è ancora una disciplina relativamente nuova in Italia. Ho sentito varie volte cose del tipo ‘lo yoga è troppo statico / è noioso / è solo per donne / è solo per chi è flessibile’, ma la verità è che ci sono tanti tipi di yoga diversi. È importante sperimentare con stili diversi per trovare quello che fa per te. Ed è molto importante trovare un insegnante con cui connettersi, relazionarsi e crescere. E man mano che evolvi nella tua pratica il tipo di yoga e anche l’insegnante adatto cambieranno nel tempo“.
Cosa diresti a un atleta per convincerlo a provare una tua lezione?
“Spiego sempre agli atleti che lo yoga è una pratica complementare al loro sport. Non devono rinunciare al loro sport per lo yoga. Inoltre, lo yoga non è uno sport competitivo, non c’è posto per l’ego sul tappetino. Non si vince un premio se si riesce a toccare le dita dei piedi, o a toccarti la testa con il piede. Come ogni disciplina, bisogna imparare i propri limiti perché c’è anche il rischio di strafare. Ma di base lo yoga ci aiuta a uscire dalle nostre teste ed entrare nei nostri corpi, ci aiuta a connetterci e controllare il nostro respiro e ci unisce al momento presente. Queste abilità ci aiutano ad affrontare ogni giorno la vita e lo stress. E poi chi di noi non vuole essere più presente e più rilassato?“