Nel bene e nel male, esiste una sola certezza: passerà
Campo ostacoli finalmente riaperto. Ci ritroviamo in quattro gatti. Poche balle, la paura del contagio sugli ostacoli è forte e diffusa.
Al momento, però, ci ritroviamo a fare i conti con decreti, norme di sanificazione e, soprattutto, con paure ancestrali. Quelle che regolano la nostra esistenza più di ogni evento reale ed esterno alla nostra psiche.
Già qualche settimana fa ho avuto la pessima idea di pubblicare sulla mia pagina Fb un post sul ritorno agli ostacoli. Apriti cielo. Ogni tre per due mi sono ritrovato a discutere con gente che ha ancora voglia di morire di Amuchina.
Perché mi vien voglia di dirlo subito, così nessuno si annoia a leggere l’articolo fino in fondo: sugli ostacoli Ocr e Spartan non ci si ammala. Al massimo, ci si può intossicare con l’uso sconsiderato di disinfettanti. Eccola qui, la sintesi.
Se poi qualcuno volesse approfondire, il documento ufficiale in tema di sanificazione è una circolare del Ministero della Salute. (http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=74133&parte=1%20&serie=null).
In pratica, si tratta del testo di riferimento per chiunque, in Italia, intenda riattivare una qualsiasi attività commerciale e sportiva.
Ogni volta che in queste settimane mi è capitato di confrontarmi sul come tornare gli ostacoli, anzitutto ho invitato i miei amici a leggere questo testo. Tempo di lettura: non più di cinque minuti.
Poi ho fatto a tutti una domanda, molto chiara.
Alla luce delle indicazioni (obbligatorie) del Ministero della Salute, finché l’emergenza non sarà passata (e comunque passerà), come possiamo allenarci e magari gareggiare sugli ostacoli ocr e Spartan?
Più concretamente, come è possibile allenarsi e magari gareggiare fin da oggi senza correre alcun pericolo nel contatto con gli ostacoli? (nb: qui si parla di ostacoli, del contatto con amici ed avversari scriverò nei prossimi giorni).
Posso ammetterlo? Sapevo già che sarebbe finito tutto malissimo.
Il Covid? Il mondo Spartan e Ocr? No: la risposta alla mia domanda. Per far la breve, è assolutamente normale che ognuno di noi, nella lettura di qualsiasi testo, quindi anche della Circolare del Ministero della Salute, è disposto a cogliere e metabolizzare solamente le parti che meglio crede.
Mi limiterò ad elencare quattro questioni FONDAMENTALI ed ESPLICITE che, nella lettura di questa circolare del Ministero della Salute, la maggior parte di noi ha inconsciamente RIFIUTATO di accettare.
- Quasi tutta la circolare si riferisce alla sanificazione di ambienti e materiali presenti all’INTERNO delle strutture commerciali, aziendali e sportive. Per quanto riguarda gli esterni (i nostri ostacoli e le nostre gare sono all’esterno) le raccomandazioni sono sintetizzate in uno specifico paragrafo di una decina di righe
- La circolare ricorda che il virus è contenuto ESCLUSIVAMENTE nelle goccioline della saliva e nel muco. Potrebbe succedere che queste goccioline raggiungano una qualunque superficie, ma la trasmissione sarebbe possibile ESCLUSIVAMENTE se le mani toccassero l’oggetto “infetto”. Ma non basta: dovremmo poi portare le nostre mani a contatto con le mucose di bocca, naso o occhi.
- In ogni caso, la presenza di particelle del virus NON indica che il virus sia vitale ed attivo. Scientificamente “non esistono evidenze di contagio”. In pratica, nessuno studio è riuscito a dimostrare che le particelle depositate sulle superfici (interne ed a maggior ragione esterne) siano contagiose.
- Più volte ed in diversi paragrafi della Circolare del Ministero della Salute, viene specificato che nel corso di ogni operazione di sanificazione, i disinfettanti devono essere utilizzati “in maniera responsabile”, possono rappresentare “un grave danno per l’ambiente”, mentre alcune sostanze possono essere autorizzate solamente “da personale rispondente a requisiti tecnico professionali”.
Dopo aver sottolineato i quattro punti fondamentali della circolare, il bello viene adesso. Mi permetto di copiare e incollare integralmente il paragrafo dedicato alle “Procedure di pulizia e sanificazione per ambienti ESTERNI”, cioè il nostro problema specifico in tema di allenamenti e gare:
“È necessario mantenere le pratiche di pulizia e igiene esistenti ordinariamente per le aree esterne. Nello specifico, le aree esterne richiedono generalmente una normale pulizia ordinaria e non richiedono disinfezione. Alcune aree esterne e strutture, come bar e ristoranti, possono richiedere azioni aggiuntive, come ad esempio disinfettare superfici dure quali tavoli, sedie, sedute all’aperto e oggetti spesso toccati da più persone. Non è stato dimostrato che spruzzare il disinfettante sui marciapiedi e nei parchi riduca il rischio di COVID-19 per il pubblico, mentre rappresenta un grave danno per l’ambiente ed il comparto acquatico.”
Dobbiamo ammetterlo: siamo di fronte all’ennesimo gioco di prestigio dei nostri dirigenti ministeriali. A questo punto potremmo andare per alzata di mano: gli ostacoli Spartan e Ocr vanno sanificati o no?
Tento uno sforzo estremo di sintesi e interpretazione della circolare “Le aree esterne NON richiedono disinfezione. Gli ostacoli, in quanto oggetti spesso toccati da più persone, potrebbero (condizionale, non obbligatorio) richiedere azioni di sanificazione aggiuntive, tenendo presente che spruzzare il disinfettante all’aperto non serve a nulla, mentre rappresenta un grave danno per l’ambiente”.
Diabolico. Come venirne fuori? Esattamente, come concretizzato dai campi ostacoli che hanno riaperto e dalle organizzazioni che intendono riaprire anche alle gare:
- Mai strofinarsi bocca, naso e occhi con le mani o i guanti
- Amuchina volontaria (e non obbligatoria) dopo ogni ostacolo
- Distanziamento sociale
Appunto, tutto ri-torna. Alle origini. All’unico vero, grande e antico problema del nostro sport. Da sempre e da molto prima dell’emergenza Covid: il distanziamento sociale. Gli assembramenti pre gara (iscrizioni, ceck-in, recinti alla partenza) e le code sugli ostacoli, sono gli errori atavici del nostro sport.
Si devono e si possono risolvere, con estrema semplicità. Ancora una volta, si tratterà anzitutto di abbattere convinzioni personali diffuse quanto infondate. Basti pensare alla diffusa opinione che “le code sugli ostacoli fanno parte del gioco”….
Torneremo sul tema a breve.
Non si tratta di convincere nessuno: chi aveva paura di tornare ad allenarsi sugli ostacoli, non ci tornerà comunque. L’opinionismo infondato è la risposta meccanica della nostra psiche ai traumi individuali, mai consapevolizzati.
In ogni caso, anche questo passerà. Quando Barbara D’Urso e il governatore De Luca, profeti del giustizialismo ad capocchiam, lo riterranno opportuno. Dimenticheremo così il Covid e tutte le sue emergenze.
Nel bene e nel male