Appena un mese è passato dalla conclusione degli Europei OCR in Polonia
Mentre siamo (siete) sulle spiagge e a godere un po di meritato riposo dopo una prima avvincente parte di stagione possiamo provare ad analizzare come sono andati questi European Championship.
Si trattava della quarta edizione e un po’ di esperienza e aspettative gli italiani le avevano.
Si tratta di un evento competitivo quindi l’analisi si basa in buona parte sui risultati. Ma non solo.
Che cosa va visto in uno sport giovane come il nostro per una corretta e completa valutazione? A nostro avviso la lista dovrebbe comprendere almeno
- i risultati dei singoli, il medagliere cioè
- i risultati complessivi, una vista più ampia rispetto alle medaglie
- la partecipazione (di atleti italiani) rispetto agli anni passati
Gli italiani, tutti gli italiani, rappresentavano il nostro paese in quanto italiani (appunto) e in quanto qualificati attraverso le gare approvate dalla Federazione Europea (EOSF) e internazionale (FISO). Quella che conosciamo come Federazione Italiana OCR (FIOCR) e che in Italia opera come unica entità riconosciuta aveva poi selezionato un ristretto gruppo di atleti cui aveva dato un sostegno e un contributo e cui aveva chiesto di rappresentare l’Italia e di vestire una maglia ad hoc (resa disponibile commercialmente anche per ogni altro atleta la volesse).
Per la prima volta la gara a team (la staffetta) poi avrebbe avuto, come richiesto da FISO, una classifica separata tra Team Nazionali e Team Privati.
Non scommetete contro di loro
Le scelte dei selezionatori (Daniele Ceccotti e Marco Maddaloni) si sono rivelate più che azzeccate.
Hanno infatti puntato sugli atleti che alla prova dei fatti hanno portato a casa i migliori risultati.
Alex Bonaita e Riccardo Mori hanno meritato il secondo posto rispettivamente nella standard da 15km e nella short (da 7km). Due grandi risultati e in assoluto i migliori piazzamenti italiani.
La grande scommessa (ad occhi più superficiali e meno esperti) citata nel titolo è stata invece quella che i due selezionatori hanno voluto fare con Simona Porta.
La piccola sarda (cercate una foto di questa atleta senza la bandiera dei quattro mori se pensate che non sia colma di affetto per la sua terra) si è trasformata in un gigante ed è stata la sola italiana che ha tenutoal polso la famosa band. Ovvero ha superato ogni ostacolo che si è presentato sul suo cammino verso il traguardo finale.
Ma non è finita qua.
Simona si è classificata ottava assoluta della batteria ELITE, ovvero all’interno di quella ristrettissima cerchia dei dieci migliori atleti europei. Un risultato formidabile e indubbiamente eccezionale che merita il plauso di ogni atleta partecipante.
Da ricordare anche il quarto posto di Alessandro Coletta nella sua AG, a pochissimi secondi dal podio. Un ritorno alla grande dopo l’infortunio e anche ottimo viatico per il Campionato 2019 che lo vede protagonista.
Anche le squadre nella staffetta hanno dato una ottima prova e qui è da registrare la ottima prova di un outsider completo Loris Pintarelli che sesto nella sua age group è stato chiamato dai lesti Selezionatori a sostituire un infortunato Rigers Kadija. Dodicesimi all’arrivo assieme a Riccardo Mori e Alessandro Saba.
Alessandro tra l’altro ha fatto registrare il secondo migliore tempo nel premio speciale di velocità sul chilometro dentro alla standard del sabato.
Che poi gli strumenti di Ceccotti e Maddaloni si sono rivelati semplici. Essere presenti alle corse, dare le giuste motivazioni, parlare con tutti, con chi è stato chiamato e con chi non è stato chiamato, e soprattutto parlare chiaro.
Ah, hanno anche avuto la pensata di organizzare il soggiorno per tutti gli atleti nello stesso posto, una sorta di Casa Italia. Un esperimento che avendo dato buoni risultati dovrebbe sicuramente essere ripetuto.
Risultati complessivi
Nel medagliere l’Italia risulta abbastanza indietro. Se la vogliamo vedere positiva è quattordicesimi su trentadue nazioni rappresentate. Se vogliamo vederla negativa siamo terzultimi tra quelli che hanno preso almeno una medaglia cosa che solo 16 nazioni possono affermare. Come nelle Olimpiadi le medaglie d’oro pesano di piu per la classifica…
Questo ranking tiene conto solo dei podi ed è ragionevole che essendo una disciplina ancora giovane e con un numero di praticanti competitivi decisamente ridotto rispetto ad altre nazioni questo possa essere il risultato. In Italia, volendo includere anche le Spartan, siamo attorno ai 50mila finishers all’anno. Ci sono paesi del nord Europa dove questo numero è ben superiore soprattutto se considerato in rapporto alla popolazione totale.
La qualità complessiva degli atleti azzurri invece è decisamente apprezzabile.
Le prove? la classifica che tiene conto dei primi venti piazzamenti (dettagli sui calcoli qui) vede il nostro paese nei primi dieci.