Quest’anno ho deciso di dilettarmi anche nel periodo invernale con qualche gara. Fino ad ora mi è sempre piaciuto andare a correre nei boschi, durante o appena dopo una nevicata, ho sempre trovato la cosa molto rilassante.
Ma competere in una OCR sulla neve è tutta un’altra cosa.
(di Marco Trombelli)
WARRIOR RACE
Così all’alba di una fredda mattina di Febbraio, io ed Il mio amico, nonché compagno di squadra, William Sinigaglia, siamo partiti… direzione Rubiana, la Winter Warrior Race ci aspettava.
Il meteo non era dei migliori e sapevamo che poteva solo peggiorare; nevicava dal giorno prima e le temperature sul campo di gara sarebbero state più rigide di quelle cittadine, ma questo non ci fece desistere, anzi, creò ancor più la voglia di mettersi alla prova in condizioni mai provate prima.
Poco prima dell’arrivo al campo gara già nevicava, le strade erano bianche, ai lati la neve era alta, il vento si faceva sentire e la visibilità peggiorava. Più salivamo e più tutto ciò aumentava. Arrivati al Colle del Lys la situazione meteo era estrema.
Calorosamente accolti dall’organizzatore della gara, Alessandro Coletta, la prima cosa che ci è comparsa davanti agli occhi è stato un multi rig da dieci metri tra corde, anelli e prese varie, tutte ricoperte di ghiaccio…la temperatura oramai era ben sotto lo zero ed il vento che trasportava la neve faceva il resto.
Piano piano iniziavano ad arrivare tutti, così la grande famiglia delle OCR si stava riunendo anche sotto la neve; nuovi e vecchi amici erano lì, insieme, per affrontare questa nuova sfida.
La nostra maggior attenzione era rivolta al meteo ed alle condizioni di ciò che avremmo potuto trovare sul nostro percorso, l’organizzazione ci ha informato di non preoccuparci perché, nonostante la neve fresca che in alcuni punti arrivava fino a sopra le ginocchia, il tracciato era ben segnalato e non vi era possibilità di perdersi.
Ora X ci siamo! tutti carichi e…3 2 1 via si parte!
Come ci si aspettava il tracciato era poco battuto e questo ha creato maggiori difficoltà soprattutto ai primi atleti che hanno dovuto farsi largo tra la neve alta. Intruppati in fila indiana abbiamo percorso i primi km limitando i sorpassi; con l’inizio degli ostacoli la gara è entrata nel vivo e nel vero “clima” di questa Warrior invernale.
Gli shangai ricoperti di ghiaccio sono stati il primo grande ostacolo e solo in pochi son riusciti a passarlo conservando l’amato braccialetto; dopo alcuni km una ripida salita (30 %) ha messo a dura prova le nostre gambe ed i nostri polmoni che respiravano già da tempo aria gelida. Giusto il tempo di riprender fiato e l’ostacolo che ci aveva accolto al nostro arrivo era li ad aspettarci… 10 metri di multi ring. Avere un buon grip, in certe condizioni particolari, non è facile e tutti gli atleti han fatto del loro meglio per superare quell’ostacolo, ma solo 11 warriors sono riusciti nell’impresa!
INFERNO SNOW
Entusiasta di questa, per me, nuova evoluzione delle corse che solitamente hanno il fango a farci compagnia, decido di iscrivermi subito alla INFERNO SNOW prima gara 2018 delle INFERNO SERIES; questa volta con un novo compagno di avventure, Stefano Zappa.
Ci organizziamo per partire insieme perché le OCR, si sa, servono anche a questo… a farci conoscere nuove persone, a condividere viaggi, gare ed esperienze ogni volta uniche anche quando non si fa parte dello stesso team. Anche questa volta le previsioni meteo non erano delle migliori ma ci davano la speranza di non gareggiare sotto la neve.
Ovviamente… grazie alla legge Murphy, appena arriviamo a Prato Nevoso la neve scende copiosa tanto da impedirci di raggiungere il campo gara senza l’utilizzo delle catene. Gli spazzaneve non erano ancora passati perciò decidiamo di iniziare la nostra avventura con una bella passeggiata di 2km.
Come dicono in molti… “no pain no gain”.
Arriviamo al campo, ovviamente già caldi, e ci dirigiamo subito a ritirare i pacchi gara salutando tutti gli amici delle OCR. Poco dopo siamo già pronti a partire, questa volta con una nuova modalità: partenze scaglionate in piccole batterie, format nuovo ma che dovrebbe ovviare al problema delle code che nessuno vuole trovare, soprattutto in caso di temperature sotto zero!
Il tracciato era stato battuto ma la neve fresca aveva reso vani gli sforzi dell’organizzazione; cosi anche questa volta un ostacolo in più ci ha accompagnato per tutto il tracciato. Gli ostacoli sul percorso erano già noti agli habitué delle gare INFERNO, filo spinato funi e muri non mancavano, non han lasciato a casa neanche il quarter pipe…per l’occasione creato con la neve fortuna che questa volta hanno evitato la ghiacciaia anche se tutti noi speravamo in una piscina di acqua calda!
Lungo tutto il percorso, oltre ai giudici, abbiamo visto la partecipazione delle nostre Penne Nere… gli Alpini del reggimento locale che nonostante il loro motto sia: “da qui non si passa” , ci hanno supportato e incitato tra un ostacolo e l’altro oltre a fornirci una tenda per poterci cambiare comodamente al riparo!
La gara in batterie è diversa da gestire, non si hanno completi riferimenti su chi ti è davanti bisogna quindi continuare a spingere fino alla fine dove ci aspettava, un multi rig che come sempre ha dato filo da torcere a tanti.
Le mani ghiacciate e le basse temperature aumentavano ancor di più la difficoltà di questo impegnativo finale di gara, per questo motivo molti atleti dopo aver terminato rimanevano ugualmente a tifare e incitare gli avversari che arrivavano ovviamente, tutto ciò mentre il DJ ci caricava a tempo di musica!
La neve ora si e sciolta, diventando acqua che mista alla terra…crea il fango…. ricordandoci che tutto è nato dalle mudrun!
La stagione è ora al suo inizio e tutti ci stiamo preparando al meglio per le gare in programma, con la speranza che l’anno prossimo ci siano più gare invernali per continuare questo bellissimo sport anche nei mesi più freddi e con emozioni diverse.