Quattro chiacchiere con Rossella Mondini, l’italiana che ha conquistato il terzo posto (categoria 50+) nella 3km dei Mondiali OCR a Londra.
Cinquantadue anni, un fisico invidiabile e il suo lavoro da infermiera a Bologna, città in cui vive in compagnia di due cani e un gatto. Rossella Mondini non si sente proprio un’atleta agonista. Lei ama correre ma soprattutto superare ostacoli, meno raccontare performance e risultati. Anche se sono stati davvero importanti quelli raggiunti nel 2018, a partire dal titolo di categoria del Campionato Italiano OCR, ottenuto nell’ultima tappa Inferno Mud, fino al terzo gradino del podio nella Short Course degli OCR World Championships. Una medaglia di bronzo conquistata, sempre nell’Age Group 50+, in 45 minuti e 58 secondi, superata solo dalle americane Heidi Williams e Robin Fontaine.
L’obstacle racing è uno sport per uomini, preferibilmente giovani. Cosa diresti, Rossella, a chi continua a pensarlo?
“Direi che sono la prova vivente che non è vero. Se non spaventano la fatica, i calli alle mani e il fango tutti possono entrare di diritto nel mondo delle OCR“.
Come ti sei avvicinata alle corse a ostacoli?
“Ho conosciuto il mondo delle OCR lo scorso anno quando sono stata coinvolta, mio malgrado, nella Spartan Race ad Orte. Prima della gara sarei voluta fuggire ma è stato amore a prima vista! Quello che mi affascina, oltre all’aspetto ludico, è la continua sfida che hai con te stessa, perché quando arrivi a un ostacolo lo devi ‘risolvere’ da sola. Questo principio è lo stesso che ritrovo nell’arrampicata, disciplina che pratico da molti anni, mentre non mi sono mai dedicata a sport di squadra“.
Come ti prepari alle gare?
“Nella città dove vivo, Bologna, abbiamo qualche palestra attrezzata con rig più o meno versatili. Quando posso raggiungo OCR park in Italia o all’estero, dove ho trovato strutture davvero incredibili. In Spagna ho visitato il Mike’s Gym, a Marbella, e in Olanda, il campo del circuito Hang-On Run, mentre nel nostro Paese il Jonathan Adventure Now, il Garda OCR Park e l’Isola che non c’è OCR a Caprile, in provincia di Ferrara. Gli allenamenti che preferisco, però, sono quelli da amici che hanno attrezzato il giardino con tutto ciò che può servire e l’immancabile cena post-allenamento. Non seguo nessun programma di allenamento specifico, cerco di provare sempre ostacoli nuovi concentrandomi su quelli in cui riscontro maggiori difficoltà. Direi che il mio ostacolo preferito è il rig, anche se ogni volta è una sfida, mentre il mio punto debole sicuramente la corsa”.
“Quest’anno ho gareggiato ogni volta che mi è stato possibile con discreti risultati. In Italia ho partecipato a La Bestia, Farm Run, Inferno Mud, tappe del Campionato Italiano OCR, e alla Rea Palus. All’estero mi sono cimentata nella Strong Viking di Francoforte e nella Toughest Malmö in Svezia. Il risultato ai Mondiali di Londra, però, è stato inatteso e insperato, tanto è vero che alla premiazione non ero presente, è stata una premiazione ‘postuma’. Ho superato tutti gli ostacoli al primo tentativo, con un po’ di fatica in un trasporto. Per me è stata un’esperienza bellissima, non solo per il risultato ma per tutto il contesto. Ora obiettivo per il 2019 sarà allenarmi ancora di più“.