la migliore compagna per le lunghe distanze in montagna
Di Massimiliano Pettino
Se le vostre aspettative sono quelle di indossare una scarpina morbida, docile e ‘coccolosa’, la Supertrac Ultra RC spazzerà via, in breve, le vostre speranze.
Dal primo momento in cui le indossate, l’ultima nata della famiglia Scott vi avvolge con fare vigoroso facendovi sentire, sin dall’allacciatura, la sua ‘presenza’ fatta di trovate tecniche e tecnologiche davvero rivoluzionarie. Recita l’adagio ‘anche l’occhio vuole la sua parte’.
Le colorazioni fluo, giallo e rosso, ed il design generale rendono la RC bella ed originale, una scarpa che attira l’attenzione circostante e dimostra (rectius ostentata) personalità. Come detto la ricerca Scott ha innestato in questa scarpa numerose innovazioni delle quali, state certi, sentiremo ancora parlare in futuro. A partire dalla tomaia in tessuto realizzato dalla Schoeller un’azienda svizzera che produce abiti e filati per attività outdoor esposte ad importanti sollecitazioni ambientali ed usura, ad esempio nel top di gamma per il trekking (senza compromessi) o in impieghi simil-militari.
La tomaia della Supertrac RC è realizzata con un unico ‘lenzuolo’ Dynamic della cui resistenza alle abrasioni il produttore è tanto certo da ritenere ridondanti supporti aggiuntivi di rinforzo nelle zone in genere più delicate. Durante la corsa (o anche la camminata) l’assenza di cuciture o inserzioni interne limita al minimo lo sfregamento e quindi nell’utilizzo prolungato, alla quale la Ultra è vocata per natura, non si ha il minimo fastidio a prescindere dalla pendenza del suolo, natura del terreno e durata della performance. Le condizioni meteo sembrano non interessare la RC. L’abbiamo provata sotto pioggia battente, il tessuto della tomaia ha svolto una sorprendente azione repellente senza controindicazioni da ‘effetto serra’, garantendo, anzi, una ottima traspirabilità del vapore in uscita. Non siamo qui a dire che al termine di una corsa estiva in quel di Cherrapunjee avrete i piedi asciutti, ma possiamo assicurarvi che la resa è nettamente superiore alle calzature da runnning-trekking attualmente in commercio anche in Goretex.
Un guscio di gomma abbraccia perimetralmente la tomaia. Il supporto plastico svolge diverse funzioni. In primis protegge il piede dalle asperità del terreno. Anche le pietraie o le rocce scalate nei tratturi montani, non costituiscono un pericolo. L’incedere della falcata o del passo sarà sempre protetto da una sorta di corazza dal discreto spessore. Inoltre assicura un’ottima plasticità della scarpa, tutt’uno con il piede che non scivola in posizioni ‘anomale’, anche quando l’appoggio deve seguire pendenze aspre, traiettorie diagonali e/o fondi discontinui.
L’allacciatura è ‘old school’
E’ forse l’unico aspetto non innovativo della Supertrac Ultra RC. Nessun sistema ‘Boa closure’ o ‘ Quicklace’ et similia. Solo stringhe ‘ordinarie’ (ovviamente tecniche) che comunque fanno il loro ‘sporco’ lavoro. Unico neo è quello dell’assenza di una tasca dove riporre il fiocco e i lacci ed evitare anche la remota eventualità di rimanere impigliati nella vegetazione o negli spuntoni. Probabilmente la scelta di utilizzare una linguetta sottile, minimal, ha richiesto un piccolo sacrificio compensato, però, da una maggiore sensibilità del contatto con il collo del piede. Qui niente si scompone, qualsiasi cosa accada. La linguetta è rimasta al suo posto (come la scarpa) anche correndo immergendo il piede nell’acqua di un torrente!
Arriviamo all’intersuola, ciò che renderà il rapporto con la Supertrac RC un amore duraturo.
La mescola E-ride, proposta con un drop di 8 mm, offre un sostegno costante e reattivo qualunque sia l’andatura. Se le gambe volano a ritmo sostenuto, il supporto rimanda un responso dal terreno che aiuta ed incentiva la meccanica della falcata; se invece il passo diviene corto, con ritmo lento, eventualmente stanco, l’intersuola della Ultra garantisce comunque una posizione dinamica riducendo gli impatti del tallone e garantendo l’efficacia della corsa. Nei nostri test, pur parlando di una scarpa dal peso approssimativo di 320gr, la Ultra ha dato bella prova di sé nelle variazioni di ritmo, negli allunghi/sprint anche di poche centinaia di metri, il meglio, però, a nostro parere lo ha espresso in sedute dai 15 chilometri a salire. Più si allunga la distanza più la Supertrac Ultra diventa una compagna irrinunciabile, potenzialmente senza limiti, la ‘mossa segreta’ per affrontare al meglio la prova da sostenere.
Dulci in fundo la suola, altra opera d’arte degli ingegneri della Scott.
La ‘All terrain traction’ è in sostanza un battistrada composto da diversi segmenti capaci di dare il grip giusto su qualsiasi fondo. I tacchetti profondi ed a forma di chevron sono orientati in modo da garantire il calpestio non traumatico sui fondi duri e sconnessi, quelli dell’avampiede per aggredire, anche in salita, i terreni più fangosi o innevati, quelle orientate sull’esterno permettono, in sicurezza, cambi direzione improvvisi e quelle poste nella parte posteriore, di mordere anche le discese più scoscese e viscide. Un sistema variabile di grip che segue e risponde energicamente alle torsioni plurime del piede e alle variabili dell’appoggio, restituendo in ogni caso, efficacia dinamica.
Test
All’esito dei nostri test (ammettiamo di averle maltrattate un po’), le Scott Supertrac Ultra RC hanno risposto egregiamente, collocandosi al top dell’esperienza trail, specialmente sulle lunghe e lunghissime distanze.
Al crescere dei chilometri, il fattore peso viene compensato dal complesso di innovazioni tecnologiche compendiate nella struttura della scarpa che esprime il massimo in qualunque situazione, su qualsiasi fondo, sia che si viaggi a 3’ a km, sia che sia cammini/ ‘corricchi’ eventualmente con zaino in spalla. Soddisfatti della Ultra? Direi proprio di sì.