SwimRun, la terza puntata
ovvero come si inizia davvero con un allenamento
di Matteo Perrone
Riassumendo: se sei in spiaggia indossi occhialini e costume, se invece parti da più lontano allora devi aver anche scarpe e vestiti (leggeri) e magari un galleggiante in mezzo alle gambe e palette.
All right!
Adesso devi scegliere un percorso: devi alternare acqua e terra se puoi in quantità uguale (in termini di tempo).
Le gare generalmente hanno più terra che acqua: diciamo che in km vanno da un 15% ad un 20% di distanza complessiva in acqua e rimanente terra. 20% in distanza in acqua equivale più o meno a 50% in termini di tempo (dipendendentemente da quanto corri e nuoti veloce).
Normalmente é buono alternare spesso tra le due discipline (in gara ci sono anche 13 o 14 cambi = 7 spezzoni su terra e 6 in acqua); magari dove ti trovi non hai la possibilità di farne cosi tanti e allora ne fai meno.. ma almeno 4 o 5 devi farli.
D’estate usi lo spezzone in acqua per rinfrescarti, mentre d’inverno usi lo spezzone di terra per riscaldarti. Tieni presente questo e pianifica tratte in acqua in modo da non morire di caldo o di freddo.
Dipendente dalla temperatura cerca di non morire di sete.. l’acqua salata non aiuta molto a dissetarti quindi se sei in aeree popolate dove sai di avere delle sorgenti d’acqua potabile a disposizione (anche amici/e che ti tengono al fresco una bottiglia) mettile nel tuo percorso. Se non hai questa possibilità testa la tua resistenza alla disidratazione progressivamente.
In gara alcuni si portavano il kamelbak .. una volta l’ho fatto pure io in allenamento ma se fai come me e lo metti FUORI dalla muta ti sorpassano anche le meduse con la sciatica quando nuoti.. insomma diciamo che perdi un po’ troppo in idrodinamicità.
Per quanti km?
Sicuramente senza esagerare le prime volte. Se sei equivalente sia come nuotatore che come corridore pianifica un giro di metà su terra di quello che generalmente sei abituato e aggiungi dal 15% al 20% della distanza in acqua.. anche i cambi saranno meno le prime volte ma non esagerare come ho già detto.
La parte su terra può essere pianeggiante (spiaggiona) oppure sali e scendi. Prendi anche questo in considerazione ovviamente. Il mare o lago invece è piatto.. o No? Beh dipende.. sembra piatto ma nuotare controcorrente (controvento) e molto più duro che Il contrario quindi tieni anche questo in considerazione per esempio per evitare di farti venire un campo proprio nel punto più distante da riva.
(Parleremo più in dettaglio della tecnica del nuoto nella prossima puntata).
Se tieni presente queste cose dopo poco scoprirai una delle cose fantastiche dello swimrun (se nuoti a stile libero (crawl) e non a rana): usi la parte superiore del corpo in acqua e la parte inferiore su terra. Il che vuol dire che ti stanchi molto meno e copri distanze che non pensavi possibili.. wow!
Ah un ultima cosa (da bravo svedese): LA SICUREZZA
Nuota lungo la costa e non da isola a isola.. quello lo farai in gara quando il traffico marittimo e sorvegliato/ deviato.
Non rischiare di prenderti una barca in faccia: meglio passare l’estate con amici che all’ospedale in coma.
Se riesci a convincere qualche amico/a a seguirti è il massimo: le gare sono spesso a coppia: più divertente e meno rischioso. Se sei solo/a, nuota vicino alla costa e magari investi in una boa galleggiante: se ti viene un crampo è tutto più semplice.
Avverti di dove vai così la gente che è a riva magari può seguirti e vedere se la tua cuffia colorata e visibile o se stai andando a fondo.
La corsa nello swimrun si fa preferibilmente in natura .. nei boschi o sentieri che magari sono poco frequentati.. come sempre un/a compagno/a è il massimo, se sei solo/a avvisa di dove vai e dai una prognosi di quando dovresti tornare.
E adesso che abbiamo pensato a tutto .. prendi gli occhialini, le scarpe e.. vaaaaaiiiiii!!
Ciao!