Diceva Caio Giulio Cesare nel V libro de Commentarii De Bello Gallico
“parte aestatis reliqua Caesar, etsi in his locis, quod omnis Gallia ad septentriones vergit, maturae sunt hiemes, tamen in Britanniam proficisci contendit, quod omnibus fere Gallicis bellis hostibus nostris inde subministrata auxilia intellegebat, et si tempus anni ad bellum gerendum deficeret, tamen magno sibi usui fore arbitrabatur, si modo insulam adiisset, genus hominum perspexisset, loca, portus, aditus cognovisset; quae omnia fere Gallis erant incognita.”
Non stiamo qui a tradurre per lasciare a tutti i latinisti ed esegeti che ci seguono il piacere della traduzione, se però voleste confrontarvi qui trovate una versione tradotta con cui confrontare la vostra.
Ad ogni buon conto, della Britannia ai tempi di Cesare si sapeva poco, oggi si sa quasi tutto e Londra sarebbe la sesta città italiana per numero di Italiani che vi abitano.
Quello che noi non sapevamo con certezza era se saremmo davvero riusciti a compiere la nostra impresa. Partecipare ad una Tough Mudder, (in particolare la Tough Mudder London South), concluderla e (sopra ogni cosa) divertirsi.
Per chi non l’avesse corsa o non la conoscesse basti sapere che Tough Mudder è il circuito piu frequentato al mondo di corse MudRun.
Che l’edizione di TOUGH MUDDER LONDON SOUTH ha radunato nei due giorni del finesettimana circa 24mila partecipanti rendendola l’evento TM piu partecipato del 2014.
Nelle corse TM non c’è timing. Si corre, ci si aiuta gli uni gli altri (no, non è una corsa comunista) e si superano le proprie paure.
Organizzazione impeccabile, efficiente e flessibile. I pettorali vengono assegnati in maniera elettronica insieme al braccialetto adesivo al momento del checkin , assieme alle spille.
Minuti di coda: 2 di orologio. Gli scaglioni erano stati comunicati per tempo ma la gestione degli ingressi era flessibile, il che consente di gestire ritardi e anticipi. Abbiamo parlato con l’addetta all’ingresso e capito che faceva piu o meno a occhio (allenato), lasciando entrare tra le 500 e le 800 persone a scaglione.
Nel primo recinto (era proprio cosi) si faceva il riscaldamento ed era a cura dei tipi di Under Armour. Da li si correva per un centinaio di metri col cuoire a mille, si superava un pre-ostacolo (palizzata di legno) e si arriva alla gabbia di partenza. Il video e le foto rendono bene l’idea, vi ricordiamo qui solo il giuramento del mudder che anche noi abbiamo pronunciato.
A quel punto eravamo liberi di procedere sulle 12 miglia del percorso, dove ci aspettavano i nostri amici ost
acoli. Siamo partiti e rimasti nella testa del nostro scaglione, anche se già dopo un paio di km abbiamo superato chi era partito prima di noi e stava già camminando.
Gli ostacoli erano tutti relativamente poco sorvegliati, in alcuni non c’era proprio nessuno. Piu che altro il personale e i volontari facevano si che gli ostacoli restassero tali. (riposizionamento tronchi, rifornimento ghiaccio, …).
C’erano ben 5 punti ristoro con acqua e un paio con snack, sali e bagni chimici.
Gli snack erano delle mattonelle di burro e cioccolata alte cosi e dure come un torrone, ovviamente erano uno degli ostacoli piu impegnativi.
Il percorso si snodava tutto su strade sterrate o campi, il fango era praticamente ovunque. Ruotava attorno alla partenza\arrivo ed aveva anche un certo dislivello, 300 metri circa in totale.
Dopo circa un miglio era posizionato l’ostacolo WALK THE PLANK, ovvero ti butti da circa 3 metri in una pozza di fango. Non è difficile ma un po di coraggio serve. Ecco, quindi che le restanti 10 miglia le abbiamo corse bagnati come pulcini. In questo caso si sono rivelate utili due cose.
Avere delle scarpe in grado di non trattenere l’acqua. Facle a dirsi ma non a farsi, qui la tecnologia dell’abbigliamento di Under Armour applicata alle scarpe ha fatto la differenza. Le MonzaNight risultavano leggere anche dopo essere passati dentro all’acqua. Una tecnologia autopulente sarebbe servita altrettanto.
Avere un abbigliamento adeguato. Anche qui perlomeno noi avevamo le maglie a compressione della UA, calde, trattenevano pochissima acqua e si asciugavano molto velocemente. Il punto è che dopo esserci inzuppati bene bene si levava ogni tanto un vento ghiaccio che senza una buona protezione ci avrebbe sicuramente regalato almeno la tosse il giorno dopo.
Per i piu ardimentosi confermiamo che alcuni correvano a petto nudo, ma scalzi non ne abbiamo visti.
Gli ostacoli? Beh, sono strepitosi, grandi, affascinanti e di fatto senza coda. Il piu bello? l’Everest. Il piu difficile? Hangin Tough . Il piu emozionante? Cage Crawl
In piu, correndo sempre assieme e senza l’ossesisone del tempo ce li siamo proprio goduti tutti. Affrontare un muro come l’Everest o la Pyramide Scheme come una squadra eleva la gratificazione e le sensazioni alle stelle.
Ecco, questo vogliamo sottolinearlo, l’atmosfera di correre senza tempo, con i compgani di squadra vale tutta la fatica e il viaggio.
Altre notazione in disordine di importanza.
abbiamo notato molte squadre che partecipavano, e molte con una motivazione riportata sulla maglia (per ospedali, fondazioni, contro questa o quella malattia,…)
Molti camminavano durante il percorso, non abbiamo visto nessuno però fermarsi o lamentarsi.
PLUS
colazione full english breakfast (due volte), “S’è portati poche provviste, certi di trovarne in loco e anche per non fare figure d’italietto che va all’estero e ordina i maccheroni”
lo speaker alla partenza, sarà un americanata ma ti da una carica !!!
maglia compression, salva la vita
fango ovunque,
pochi ardimentosi si sono fatti la doccia fredda dopo la corsa, noi eravamo tra loro
MINUS
ritiro borse, dopo venti chilometri corsi nel gelo una coda piu lunga di 15 minuti pare eterna e a fine ottobre nella campagna britannica può fare freschino se sei zuppo come un pulcino
consigli non richiesti
- Prendete qualche spilla in piu, è molto probabile che il pettorale resti impigliato in qualche ostacolo e non lo vogliate perdere
- Scrivete chiaro il vostro numero di pettorale (bib) sulla fronte, altrimenti addio foto (a noi serve tenerlo a mente per la prossima volta)
- portatevi un bel po’ di cotton fioc, vi serviranno dopo…