Forse abbiamo un vincitore
ZEAL 2
aka IceBug RB9X
L’argomento di quale sia la scarpa migliore per le OCR e le Mud Run è lungo e a tratti noioso. Quasi come quello della squadra migliore o del giocatore piu forte. Era meglio Pelè o Maradona? Meglio allenarsi la mattina o la sera? Meglio il gelato al limone o quello alla fragola? Moriremo rosi dai dubbi…
Di fatto è impossibile da dire o da definire.
Ci sono alcuni aspetti di una scarpa che la rendono adatta o meno al nostro piede (e alla nostra corsa). E qui infatti sta il punto, i piedi sono tutti diversi, a volte, anzi sempre, anche il sinistro dal destro e il destro dal sinistro della stessa persona. Si, sono diversi, a volte molto a volta poco ma sono sempre diversi, come un qualsiasi bravo calzolaio vi potrà confermare.
C’è chi corre pronatore, chi corre supinatore, chi corre molto sull’avampiede chi molto sul calcagno. Ci sono posture di corsa più funzionali e altre più dannose. C’è anche chi corre con i piedi a papera, eppure riescono ad arrivare in fondo pure loro.
E allora come dirimere la questione? Non si può.
Quello che vi consigliamo di provare quante piu scarpe possibili e poi di decidere quale è quella che fa per voi.
E per le OCR?
Nel mondo delle OCR però alcune caratteristiche oggettive ve le possiamo indicare.
La prima è il grip, ovvero quanto la suola vi consente di fare presa sulla superficie di appoggio. Chi era alla ultima Farm Run sa che oltre a fango, corde e legni ci siamo trovati a muovere passi anche sull’acciaio del “termosifone” e li si è visto subito chi avesse la scarpa giusta. Ricordate che come in Formula1 o in MotoGP non è detto che la stessa scarpa vada bene per ogni corsa. Ad esempio la Fisherman è quasi tutta su asfalto, ha senso una scarpa da trail?
La seconda è la capacità di drenare l’acqua, ovvero di farla uscire. Già perchè nelle OCR la scarpa è completamente immersa nell’acqua e il gore tex non servirebbe a nulla. L’acqua entra in ogni caso, tanto vale che la tomaia non la assorba e che la calzatura la faccia uscire velocemente.
Quindi, consapevoli di quanto sopra e pronti a gestire commenti e pareri discordanti, almeno per ora e per quanto ci riguarda abbiamo la vincitrice. Ovvero la scarpa che va bene per il nostro piede e che garantisce il massimo per i due punti sopra indicati.
La ZEAL 2 di IceBug
L’abbiamo provata in allenamento e andava bene, l’abbiamo provata in due OCR ed è andata alla grande.
La Zeal 2 come non sfuggirà a voi attenti lettori viene dopo la Zeal (1) che avevamo già testato e che ci aveva tolto d’impiccio in varie OCR. La useremo a breve per un test interessante, stay tuned.
Questa nuova versione, come è giusto aspettarsi è migliore. La Zeal (1) era una scarpa molto resistente e decisamente più rigida di una scarpa da corsa tradizionale, era strutturata e poteva non dare la sensazione di comodità. Il sostegno all’arco plantare è rimasto identico. Tale sostegno fa anche da protezione in quanto composto di una plastica robusta. Se poi osservate bene, la posizione è comoda assai per poter resistere a sfregamenti contro corde, reti cargo e palizzate di legno (se le scavalcate di tecnica). In generale la Zeal 2 quindi è più comoda e un po’ meno stretta alle dita. Rispetto al modello 2015 appare piu resistente, più forte ma anche più confortevole.
La allacciatura è standard e resistente. Dotata degli occhielli supplementari per una legatura a prova di OCR (anche qui vi faremo vedere più avanti).
La tomaia non è impermeabile ma, molto più inteligentemente, idrorepellente. Questo fa si che non trattenga l’acqua con cui entra in contatto. Da dentro o da fuori. Le gocce d’acqua sembrano non attecchire sull’esterno delle tomaia.
Non ha la soletta, che potrebbe impregnarsi d’acqua e appesantire ulteriormente la vostra corsa. C’è quindi eventuale spazio per solette personalizzate, se le usate, o per le solette di Icebug
Anche la punta è rinforzata, così come il tallone. Questo salva il ditone da pietre o altri oggetti poco simpatici che si possono trovare sul percorso. La scarpa si presenta quindi leggera, resistente e dotata di un grip eccezionale. Sull’acciaio del “termosifone” ci siamo sentiti come l’uomoragno (si fa per dire).
L’abbiamo provata piu volte nell’acqua di torrenti scivolosi (e freddi) e oltre a non perdere aderenza dopo pochi passi si è svuotata. Se avete mai camminato dentro a un torrente sapete come i ciottoli rotondi, pardon sferici, possano essere assai insidiosi. Beh, se la caviglia è reattiva nessun problema di aderenza.
Il peso pesato è 286 gr nel numero 11 US, 10 grammi meno del modello 2015
la lunghezza è leggermente aumentata rispetto allo stesso modello del 2015.
Dove trovarle
Purtroppo la distribuzione in Italia di questo brand è scarsa e non è facile affidarsi ad un rivenditore online se non si è certi del proprio numero. Ce ne sono alcuni tuttavia che vi rimandano gratis il nuovo numero se quello scelto non va bene. Tuttavia una volta che lo trovate tenetevelo stretto. Non scivolerete più.